Foraggiato dall'Iran per 20 anni come elemento di deterrenza, l'"Asse della resistenza" sta tenendo un basso profilo nella guerra. Dal premier iracheno al leader religioso al-Sadr l’ordine è “far tacere” le “voci spericolate” che vogliono entrare conflitto. Almeno 20 nazioni musulmane e arabe sottoscrivono un documento per un Medio oriente libero da armi nucleari “senza eccezioni” (con un riferimento a Israele).
Fra i morti dei missili iraniani quattro donne palestinesi di una famiglia di Tamra impegnata nel dialogo. I villaggi arabi più esposti perché privi di bunker o di stanze sicure. Il dolore degli Amici di Neve Shalom ad AsiaNews: “Vergognoso che in Israele ci sia chi ha brindato vedendo razzi cadere sui vicini palestinesi”. L'appello di un gruppo di intellettuali israeliani e iraniani uniti “per la pace e la diplomazia”.
Già prima dell'inizio dei raid istraeliani e della reazione iraniana, negli ultimi giorni a Gaza City internet era ferma. Per la prima volta dall'inizio del conflitto anche la parrocchia latina della Sacra Famiglia non riesce a far uscire notizie. Preoccupazione per la situazione umanitaria che resta critica. P. Ibrahim Faltas: "La comunità internazionale deve trovare una soluzione a questa situazione disumana. Continuiamo a pregare".
Ad AsiaNews l’arcivescovo di Teheran-Ispahan dei latini racconta la preoccupazione per l’escalation delle ultime ore. Il porporato - che ha partecipato al conclave che ha eletto Leone XIV - era stato nominato da papa Francesco proprio per mantenere viva “la presenza” cristiana con il compito di “integrare, includere, essere in contatto con la nazione nei suoi vari livelli”.
Il presidente libanese primo capo di Stato della regione in udienza dal pontefice proprio nelle ore dell'attacco israeliano a Teheran. Nella nota della Santa Sede il riferimento alle “buone relazioni” con Beirut e il sostegno al “processo di stabilizzazione e riforme”. Preoccupazione in Libano per il nuovo fronte di guerra: Hezbollah assicura che non intraprenderà “iniziative militari”. In gioco anche il destino di Unifil.
Per l’esperto giordano il quadro è “negativo” con Israele che “opera in diversi fronti non confinanti“, forse presto anche “dentro” la Repubblica islamica. Gli Stati Uniti ordinano l’evacuazione dell’ambasciata in Iraq, fronte più esposto in caso di conflitto. L’Aiea approva una risoluzione contro l’Iran, possibili nuove sanzioni.